THE WORK OF FABIO GIAMPIETRO IN A DIALOGUE BETWEEN PAST AND FUTURE, PAINTED CANVASES AND THEIR VIRTUAL EXPLOSION

Hyperplanes of Simultaneity – inspired by the block universe theory – is a project by Fabio Giampietro realized with digital artist Alessio De Vecchi.

In Fabio Giampietro’s work the barriers of art come tumbling down and a relation of continuity and simultaneity between the three spatial dimensions and time becomes tangible, though still imponderable, at the viewer’s eyes. His work marks the liberation of painted forms from the classical framework, enhancing a process, already well established in the course of Italian modern and contemporary art, that started with the revolutionary theories of Futurism at the beginning of the XIX Century and continued in the velocity of Lucio Fontana’s gesture of cutting the canvas to explore the space behind and beyond it.

His work melts the tradition of painting to the most innovative technologies conjugating the planes of space and time and annihilating the contemplative distance between the senses of the spectator and the reality of the art work. The virtual dilatation of the painting invites the spectator to experience its reality within its newly exploded boundaries, calling on all the possible resources of psycho-sensorial experience.

Giampietro’s main achievement lies in the fact that he shows that the painted work on canvas has no longer a central core, though it exists and faces us, but presents a dissemination of observing points linked to the spectator’s physical movements inside the virtual coordinates of the space arranged for us by the creative mind of the artist. For this reason in Giampietro’s work every step inside the work marks also our voyage inside the nightmares and the dreams of the artist’s mind, more vividly and presently than ever.

Gianluca Ranzi

Fabio Giampietro

Fabio Giampietro was born in 1974 in Milan, Italy where he still lives and works. Through his unique technique (he paints subtracting the color from the canvas) he expresses a powerful and intense figurative painting. He had several exihibits in Venice, Milan, Bologna, Padua, Berlin, Paris, Istanbul, Zurich, Toronto and Shanghai. At the moment is one of the most sought-after young Italian painters.

Alessio De Vecchi

Alessio De Vecchi was born in 1980 in Milan. He has been working for over ten years as an art director and cg artist in New York and Tokyo with clients like Samsung, Citibank, La Prairie, H&M, Margiela, Deloitte, HBO, Green Cross, Cappellini. In addition, his creations have earned positive attention from Vogue, I.D.Magazine, The Creators Project,  Monitor, Icon, Frame. His work as a visual artist has been screened at Pause Fest 2015 in Melbourne.

Hyperplanes of Simultaneity – or Constant Presence of Everything and Nothing

A comment on the art of Fabio Giampietro by prof. Mika ‘Lumi’ Tuomola, Scuola del Design, Politecnico di Milano.

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Absence of bodies – no, they are not absent, they’re right there on the surfaces of those buildings right there – can you see them?

Hyperplane is a model of a space with more dimensions than it itself has. In this exhibition Giampietro presents hyperplanes as representations of contemporary man’s general condition, in which all the imaginable is simultaneously present – and thus nowhere to be seen. “Absent almost always,” paraphrases actress Elaine Stritch Samuel Beckett in Elaine Stricth At Liberty (The Public Theater, New York 2001, dir. George C. Wolfe). “It almost all happened without me, but I caught up and I’m up here and I’m out here – alone… So what’s this all been about then? This existential problem in tights?“ It’s about the tights being too tight. It’s about revealing concepts beyond the material that surrounds us and has become our skin: the clothes, the buildings, the civilization itself. It’s about the planes that reveal our skin, about being there and being out of it, about belonging to, and about separating from economic institutions that do not let us out though we want to. Imagining and re-evaluating our situation, like Giampietro does, is a craft interested in understanding our condition – téchne [τέχνη] in its truest sense.

We keep swinging out of our bodies, attached to the epic World Tree [Yggdrasill]. Civilizations change quickly – all it takes is a decade or two – but: “The human substance and structure hardly change: nothing is more stable than the curve of a heel, the position of a tendon, or the form of a toe. But there are periods when the shoe is less deforming than in others. In the century of which I speak we are still very close to the undisguised freedom of the bare foot,” writes Marquerite Yourcenar in Reflections on the Composition of Memoirs of Hadrian (Farrar, Straus & Giroux, New York 1981, trans. Grace Frick). “…those men who, like us, nibbled olives and drank wine, or gummed their fingers with honey, who fought bitter winds and blinding rain, or in summer sought the plane tree’s shade; who took their pleasures, thought their own thoughts, grew old, and died.”

Reviews

La pittura nell’era digitale da Rembrandt a Fabio Giampietro

The Next Rembrandt è il titolo dell’opera non d’arte ma “digitale” che negli ultimi giorni è stata pubblicata sul web e sulle riviste di tutto il mondo. Il quadro è stato dipinto non dall’artista olandese in questione ma da un sistema combinato di computer e stampa 3D.

Felicia Guida

L’ebbrezza della simultaneita a Palazzo Reale con Fabio Giampietro

La simultaneità come necessità assoluta e nuova condizione di vita. Un secolo dopo il proclama di Boccioni per un nuovo dramma plastico eccoci di nuovo a Milano. Le sue notti sono ancora elettriche, basta chiederlo a Fabio Giampietro che spesso e volentieri le interpreta nel suo studio, in zona Maggiolina. È qui che ho provato, perché è di esperienza che stiamo parlando, l’ebbrezza diHyperplanes of Simultaneity, a Palazzo Reale. In mostra, nella sala degli Arazzi, una grande opera lunga dieci metri, che è stata dipinta quest’estate nel teatro delle Marionette e quindi ultimata a Novi Ligure. Composta da due tele che si curvano ad arco suggerendo un abbraccio, è un invito ad abbandonarsi alla verità della pittura per poi scoprire, lo vedremo a breve, come abitarla.

Luisa Castelleni

Hyperplanes of simultaneity Milano

“L’arte è la suprema manifestazione della potenza dell’uomo; è concessa a rari eletti e innalza l’eletto a un’altezza dove l’uomo è preso da vertigine ed è difficile conservare la sanità della mente” (Tolstoj).

Fabio Giampietro è nato a Milano, dove vive e lavora. Attraverso la sua tecnica unica (dipinge sottraendo il colore dalla tela) esprime una potente e intensa pittura figurativa. Ha tenuto diverse esposizioni a  Venezia, Milano, Bologna, Padova, Berlino, Parigi, Istanbul, Zurigo, Toronto e Shanghai.Al momento è uno dei più promettenti giovani pittori italiani.

L’arte e la Realtà Virtuale si incontrano nell’evento interattivo di Fabio Giampietro a Palazzo Reale

Immaginate di entrare in un quadro. Anzi, di più: immaginate di esserne rapiti. Immaginate di poter passare del tempo all’interno della tela, aggirarvi tra le sue sfumature di colore, i suoi dettagli un po’ come in Sogni di Kurosawa. Questo è quello che promette Hyper Planes Of Simultaneity, evento interattivo di Fabio Giampietro presso la Sala degli Arazzi diPalazzo Reale a Milano. A partire dal 14 aprile (e fino al 17 aprile), i visitatori potranno, grazie alla tecnologia di Oculus Rift (visore per la Realtà Virtuale), entrare letteralmente in una tela a grande formato realizzata da Giampietro e trovarsi così proiettati all’interno di un paesaggio urbano “immaginario” in cui potersi perdere.

Redazione

Mostre Milano 2016, al Palazzo Reale la tecnologia incontra l’arte: un viaggio nella realtà virtuale di Fabio Giampietro

Tra le mostre e gli eventi organizzati a Milano nella Primavera 2016 nell’ambito di “Ritorni al futuro”, aprirà a Palazzo Reale l’esposizione “Hyperplanes of simultaneity”: un viaggio nell’arte ma anche nella tecnologia e nella realtà virtuale ideato dall’autore, Fabio Giampietro. “Hyperplanes of simultaneity”, le nuove tecnologie incontrano la pittura, una delle più amate e tradizionali espressioni artistiche: dal 14 al 17 Aprile 2016, la Sala degli Arazzi del Palazzo Reale di Milano ospiterà quest’esposizione completamente interattiva ideata da Fabio Giampietro, artista milanese classe 1974 da sempre impegnato del raccontare il paesaggio urbano che si trasforma per mezzo delle sue installazioni multimediali, opere d’arte che offrono al suo pubblico un’esperienza unica nel suo genere.

Sabina Schiavon

Prorogata fino a domenica 1° maggio l’installazione artistica multimediale “Hyperplanes of simultaneity”

Milano, 18 aprile 2016 – Visto il grande successo di pubblico – quasi 7000 visitatori in 4 giorni per più di 6000 ‘immersioni’ virtuali – il Comune ha deciso di prorogare fino a domenica 1° maggio l’apertura di ‘Hyperplanes of simultaneity’, l’installazione multimediale e interattiva allestita in Sala degli Arazzi e ideata da Fabio Giampietro. In questo lavoro, realizzato ad hoc per Milano, l’artista ritrae immaginifiche città ideali su una tela lunga circa dieci metri e, grazie a uno speciale visore 3D, trasporta lo spettatore all’interno di una realtà virtuale, espandendo l’opera d’arte nelle tre dimensioni.

Comune di Milano

A tu per tu con Fabio Giampietro

Se avete letto Le città invisibili di Italo Calvino avete già un’idea dell’universo immaginifico dell’artista milanese Fabio Giampietro(classe ’74). Se invece non avete avuto trascorsi col romanzo del succitato scrittore, non dovrete fare altro che visitare la Sala degli Arazzi di Palazzo Reale a Milano  in un giorno compreso fra giovedì 14 a domenica 17 aprile e prepararvi ad assistere a Hyper planes of simultaneity, esperienza interattiva di Fabio Giampietro: città “incompossibili” su un’enorme tela di dieci metri, con un’aberrazione della prospettiva attraverso un particolare cono ottico, quello dell’Oculus Rift, visore 3D che vi porterà all’interno di una realtà virtuale.

Emanuele Beluffi

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